Da quanto tempo è A.u. di Core S.p.a?
Dal novembre del 2012 . I soci di Core, (comuni di Sesto San Giovanni, Pioltello, Cologno Monzese, Segrate e Cormano) in virtù della spending review, hanno deciso di sostituire il precedente consiglio di amministrazione, che era composto da sette membri e di nominare un Amministratore unico.
Che percorso ha seguito la sua candidatura?
I soci hanno valutato la necessità di nominare un amministratore che avesse un’ esperienza nel campo ambientale e che fosse anche in grado di inquadrare il ruolo di questo impianto, in uno scenario più ampio. Conoscendo la mia passata esperienza a livello legislativo, come consigliere regionale, mi hanno proposto per svolgere questa funzione.
Lei veniva dalle istituzioni. Di cosa si è occupato in particolare?
Io ho fatto per cinque anni il segretario della commissione ambiente e per altri cinque, il vicepresidente del consiglio. Nel primo mandato mi sono occupato dei temi ambientali. In particolare proposi una legge organica che avesse il compito di affrontare il problema dello smog in termini strutturali (L.R.24/2006) . Mi sono occupato anche della legge dei servizi di pubblica utilità (L.R.26/2003)e quindi ho avuto modo di conoscere dal punto di vista legislativo , le problematiche delle imprese che svolgono attività nei servizi pubblici
Che situazione ha trovato quando è arrivato in Core?
Per quanto riguarda la gestione della società io mi sono scontrato con un direttore generale che aveva una concezione privatistica di questa società. Ad esempio in Core fino a quel momento non era ancora stato adottato il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo di cui al D. lgs 231/2001 (in merito alla responsabilità amministrativa dell’impresa per i fatti illeciti commessi dai propri dirigenti) e quindi mancavano una serie di regolamenti e di norme che presiedono all’attività di una società come questa. Inizialmente io ed il direttore generale abbiamo avuto alcuni contrasti , poi è venuto a mancare per questioni di salute e quindi mi sono trovato a dover gestire l’azienda anche con il ruolo di direttore generale. A quel punto ho introdotto il Modello ex D. lgs. 231/2001 – e le relative Procedure – con un nuovo regolamento per quanto riguarda anche la gestione degli acquisti e delle gare per l’affidamento dei servizi
Che cosa è il Cip6 e che cosa ha comportato la mancanza del Cip6
Una modalità con la quale lo Stato dava incentivi agli impianti che producevano energia attraverso il riutilizzo di fonti rinnovabili, come ad esempio i rifiuti. Questi incentivi statali hanno contribuito a mantenere un equilibrio economico che ha permesso ai soci di usufruire di tariffe agevolate per lo smaltimento dei rifiuti molto al di sotto dei prezzi di mercato. Quando a livello nazionale , si è deciso l’abolizione di questo incentivo che in verità pagavano i cittadini sotto forma di aumento dei costi delle bollette, ci siamo trovati nella situazione di non aver più questi incentivi ed anche a dover restituire allo Stato una parte di questi incentivi
La revisione della spesa si applica anche in una società come Core?
Certamente . L’aver attuato una politica del personale più accorta e l’aver applicato la modalità di gara per l’acquisizione dei servizi,ha creato non pochi risparmi. Il passaggio dal consiglio di amministrazione precedente all’amministratore unico, è stato inoltre un ulteriore notevole risparmio. Del resto per me l’uso rigoroso delle risorse pubbliche è sempre stato un “faro” che ha ispirato anche la mia attività istituzionale. Come Vice Presidente del Consiglio regionale della Lombardia fra il 2005 ed il 2010 mi sono adoperato per un contenimento della spesa.
Il suo arrivo in Core è stato anche l’inizio di un percorso giudiziario per alcune persone che lavoravano nella società. Che cosa era successo?
Dopo che è venuto a mancare il direttore generale , sono venuto a conoscenza di una lettera di una società che forniva servizi all’impianto e che accusava alcuni dipendenti di aver costretto il fornitore a pagare delle tangenti per poter lavorare in Core. Io ho informato subito i soci e ho provveduto a consegnare questa lettera alla Procura della Repubblica, che ha avviato delle approfondite indagini per i necessari accertamenti. Personalmente ho anche avviato accertamenti interni, nominando una apposita Commissione per svolgere un audit. E’ emerso anche il comportamento scorretto di altri dipendenti e una sorta di sottovalutazione da parte dei responsabili dell’azienda che non hanno vigilato e denunciato quanto si era verificato . Oggi siamo arrivati alla conclusione di questa indagine durata circa 3 anni , sono stati confermati tutti i reati commessi da alcune persone che io avevo già provveduto ad escludere dall’azienda, ed i processi si sono conclusi con condanne e/o patteggiamenti (anche avanti la magistratura del Lavoro). Quello che è successo in Core, mi ha confermato una volta di più quanto fosse necessaria un’ educazione alla legalità. Difatti nel 2008 presentai un progetto di legge che aveva proprio lo scopo di irrobustire gli anticorpi della società, attraverso iniziative di diffusione della cultura della legalità, grazie al lavoro fatto dalle Università, dagli Enti locali,dalle Camere di Commercio ,dalle associazioni di categoria economiche ed imprenditoriali ma anche e soprattutto dalle istituzioni .
Le è servita l’esperienza a livello legislativo regionale, adesso che dal 2012 è Amministratore unico di una società pubblica?
Si mi è servita molto, soprattutto se guardo alla gestione di quei settori come , acqua, energia e rifiuti che sono fondamentali per la vita delle nostre città. Sia che si tratti di tariffe, qualità del servizio, di occupazione o di investimenti dobbiamo tenere presente che parliamo di realtà importanti che vanno affrontate dal punto di vista finanziario ed industriale ma avendo sempre presente che sono servizi di pubblica utilità , per i cittadini. Ricordo a questo proposito, la passione e l’impegno per sostenere il referendum che oltre 100 comuni lombardi avevano proposto per modificare la legge regionale che costringeva alla privatizzazione della gestione del servizio idrico. Io avevo promosso la dichiarazione di ammissibilità di quel referendum che poi il Consiglio approvò e che fu evitato con una modifica della legge stessa.
Venendo al futuro di Core, lei è ottimista su un prossimo piano industriale?
Dall’assemblea dei soci, ho avuto un mandato che mi impegnava a predisporre un piano industriale che prevedesse una riconversione dell’impianto . Un piano che deve rispecchiare i riferimenti inderogabili previsti dal mandato: mantenimento dei livelli occupazionali, equilibrio economico, rispetto della vocazione di tipo industriale dell’impianto, diminuzione dei livelli di inquinamento Nel solco di questi punti fondamentali , ho individuato un progetto di riconversione con il vicino depuratore. Il 16 dicembre del 2016 si è firmato un accordo in esclusiva tra Core s.p.a e Cap holding per studiare un piano industriale che preveda la creazione di un Polo di ricerca delle tecnologie ambientali e che includa una Bioraffineria Cap- Core per la gestione innovativa dei fanghi di depurazione.
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